«Accendiamo i riflettori sulla solidarietà»

L’argomento conclusivo della nostra chiacchierata con Alex Zanardi è quello della solidarietà. Le persone sembrano spesso lontano da questi temi. È veramente così?

«Apparentemente potrebbe sembrare così, ma in realtà le iniziative di solidarietà nel settore di Bimbingamba e anche in altri settori, sono davvero tante anche se poco note. Purtroppo spesso manca la voglia sia di raccontare che di interessarsi a questi progetti, soprattutto se non ci sono volti noti a sostenerli. Per fortuna, con molta umiltà, a questa funzione posso assolvere io, ma mi piacerebbe che al giorno d’oggi i media, invece di concentrarsi sulle tragedie di questi tempi, che sicuramente non mancano, si soffermassero di più sul lavoro di chi tutti i giorni si attiva per aiutare le persone nel proprio piccolo. Si potrebbe fare davvero tanto se iniziative come queste diventassero anche solo una piccola parte della quotidianità di ognuno di noi».

Dunque, una questione di informazione o c’è qualcosa di più?

«Il problema dell’informazione c’è sicuramente ma non è la questione centrale. Il punto è che con tutti i drammi che succedono oggigiorno educhiamo e siamo sempre meno educati alla solidarietà disinteressata. Oggi avremmo tutti gli strumenti per andare a cercare e trovare questo tipo di iniziative, anche quando non ci vengono raccontate quotidianamente dalle televisioni, ma ciò accade ancora troppo poco spesso. Di contro, quando parlo di quello che facciamo trovo sempre il consenso e i complimenti da parte delle persone. Sono sinceramente convinto che ci sia solo bisogno di una “scintilla”, che ci ricordi che il nostro interesse per chi è in difficoltà può, ma soprattutto deve, produrre risultati concreti ne quotidiano. È chiaro che bisogna capire come questo può accadere: da parte mia, l’esperienza di Bimbingamba mi ha insegnato che per incidere nella vita di qualcuno, anche nel piccolo, la nostra azione non può essere episodica, ma deve divenire quotidiana».

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