Anche nel 2019 lo staff di Bimbingamba ha profuso il massimo sforzo possibile (e oltre) per dare assistenza al maggior numero di piccoli pazienti bisognosi di protesi. È questo, al di là dei freddi numeri, il risultato più importante che emerge dal consueto report annuale riferito al 2019. Durante quest’ultimo anno solare Bimbingamba si è presa cura di 36 bambini, arrivati con il loro carico di speranze e sorrisi al centro di Budrio. E di questi 36, sette sono delle new-entry assolute, alle quali è stata consegnata la loro prima protesi. New-entry come Eric-Gabriel, romeno di 6 anni e Djavid, moldavo che di anni ne ha già compiuti 7. Mohamed ha 8 anni, Hiba invece 12, provengono entrambi dal Marocco e sono arrivati per la prima volta nel 2019. Ma ci è chi si è sobbarcato anche un viaggio più lungo come il senegalese Ngagne (14 anni), Miracle (congolese di 7 anni) e Rosa Sarahi che ha 13 anni ed è partita addirittura dal Nicaragua.
E così non è difficile unire i puntini del mappamondo e notare come Bimbingamba si sia confermata aperta a ragazzi provenienti da ben tre continenti diversi. Tre continenti e dodici stati differenti, dalla Grecia ad Haiti, dal Congo alla Serbia. Tutti insieme a formare ancora una volta una grande e splendida famiglia. Una famiglia che nel 2019 ha riaccolto tantissimi pazienti storici, ovviamente bisognosi di aggiornare la propria protesi e adeguarla alla crescita corporea. E come in tutte le famiglie che si rispettano, per qualcuno dei membri è arrivato anche il momento dei saluti per sopraggiunti limiti d’età. I ragazzi si fanno grandi, iniziano a camminare con le proprie gambe e perciò l’abbraccio più sentito lo vogliamo rivolgere alla moldava Ana e al marocchino Ghhizlane che hanno già spento le 18 candeline sulla loro torta, diventando maggiorenni.